Roma-Bodo/Glimt si è chiusa sul punteggio di 2-2. Giallorossi costretti a rimontare due volte

Roma-Bodo
Roma-Bodo/Glimt finisce in parità: è 2-2 allo Stadio Olimpico (Foto: YouTube)

RomaBodo/Glimt è una partita maledetta per i giallorossi. Stavolta arriva un pareggio, ma è frutto di una sfida non affrontata molto bene tatticamente e caratterizzata, ancora una volta, da una serie di decisioni arbitrali incomprensibili.

Nel primo tempo i giallorossi provano subito ad impensierire i norvegesi, con El Shaarawy. Ma a sbloccarla sono proprio gli ospiti, che passano al 45esimo con Solbakken. Gran tiro dal limite e Rui Patricio battuto. Il primo tempo si è chiuso sul punteggio di 0-1.

Nella ripresa la Roma la riacciuffa con il gran tiro a giro di El Shaarawy. Ma dopo il pari i giallorossi si rispengono e il Bodo/Glimt torna in vantaggio con Botheim, che di testa batte Rui Patricio su una dormita difensiva dei capitolini.

La Roma ricomincia a giocare e, grazie anche ai cambi, si fa pericolosissima dalle parti di Haikin, miracoloso su El Shaarawy su un tiro da fuori area. Ma il pareggio, dopo due rigori clamorosi negati, arriva grazie ad Ibanez. Il brasiliano schiaccia di testa e Haikin para quando la palla ha già varcato la linea di porta: 2-2.

La Roma sfiora anche il sorpasso con Mancini, che colpisce di testa da zero metri e prende il palo. A nulla vale l’assedio finale giallorosso alla ricerca dei tre punti. Roma-Bodo/Glimt è finita 2-2. Norvegesi in testa al girone per un punto.

PAGELLE ROMA

Rui Patricio 5.5: Sui gol non ha colpe particolari, ma non dà la sensazione di essere totalmente sicuro come in altre partite.

Karsdorp 5.5: Cristante lo serve sistematicamente sulla destra, dove il Bodo/Glimt non trova mai le misure per contrastarlo. Eppure l’olandese non sfonda come dovrebbe, sbagliando diversi appoggi e qualche cross di troppo.

Mancini 5: Si perde completamente Botheim sul raddoppio norvegese, vanificando una prova difficile ma nel complesso sufficiente. Colpisce il palo ancora una volta da pochi metri.

Cristante 5.5: Da centrale prova a dare il massimo, in un ruolo che storicamente lo ha visto in netta sofferenza. Ottime le sventagliate a cercare Karsdorp, mentre davanti non riesce a incidere sui calci da fermo. Si becca il giallo per rialzare Haikim.

Ibanez 6: Da terzino non affonda molto e prova a dare la priorità alla fase di copertura. Salva il risultato con un gol di testa nel finale. Forse in fuorigioco.

Darboe 4.5: A centrocampo soffre la fisicità degli avversari, facendosi schiacciare spesso nei raddoppi norvegesi e lasciandosi portare via palla con estrema facilità. Male anche in appoggio.

Veretout 5.5: Qualche pallone sbagliato e il filtro di centrocampo che non funziona insieme a Darboe. Nel finale si incarica di tutti i calci d’angolo, anche se con scarsa qualità. Da segnalare il grande assist per Zaniolo in avvio.

Zaniolo 4.5: Nessuno si azzardi a mettere in discussione la voglia di questo ragazzo. Il problema stasera sta nel non aver azzeccato un dribbling o un controllo, anche in situazioni favorevolissime in area di rigore. Da un suo pallone perso parte l’azione del 2-1 norvegese. Meglio da laterale che da centrale.

Mkhitaryan 4: Niente da fare, altra chance fallita dall’armeno, che non riesce proprio a ritrovare serenità e qualità in mezzo al campo. Anche da trequartista centrale è praticamente evanescente. Il cambio a inizio ripresa è doveroso.

El Shaarawy 7: Una partita che lo ha visto come unico grande protagonista. Bodo/Glimt contro il Faraone, che pareggia la prima volta con un tiro a giro dei suoi e sfiora la doppietta con una conclusione al volo dal limite che Haikin sventa in angolo. Anche nel primo tempo aveva impegnato il portiere avversario ed era stato l’unico a farlo.

Abraham 5: Lo ha detto lui stesso di non essere al 100%. Lo dimostra anche stasera, dove l’unica cosa che gli riesce è un tiro dal limite che si spegne di poco fuori. Rimedierebbe anche un calcio di rigore, uno dei due che il direttore di gara non vede. Il sorriso e la voglia ci sono, ma manca la cattiveria, però, e non è un elemento di poco conto.

SUBENTRATI

Carles Perez (dal 45esimo) 6: Ridà qualità all’attacco giallorosso.

Villar (dal 45esimo) 5.5: Una reazione rispetto alle partite precedenti si è vista. Recupera qualche pallone, salvo perderne un paio banali.

Shomurodov (dal 67esimo) 5.5: Velocizza la manovra ma fallisce clamorosamente due occasioni davanti alla porta.

Mayoral (dall’81esimo) 6.5: Gioca pochi minuti ma lo fa bene, sfiorando il gol e servendo l’assist a Ibanez per il 2-2.

Zalewski (dalò’88esimo) S.V: Qualche minuto per il polacco di Tivoli.

Allenatore José Mourinho 5: Tutti avrebbero voluto quantomeno una vittoria. Anche di quelle stringate, ma utili a rimettere il girone in ordine. Ma la reazione della Roma arriva solo dopo i gol del Bodo/Glimt. Lo dimostra il primo tempo, dove i giallorossi non trovano continuità di gioco e si lasciano ingarbugliare le idee dai norvegesi. Il copione cambia solo dopo il 2-2, quando i capitolini tentano un vero e proprio assedio e non sono nemmeno sfortunati. Così, però, non può andare bene e il portoghese lo sa. Sotto con il Venezia domenica prima della pausa.

PAGELLE BODO/GLIMT: Haikin 7; Sampsted 5.5, Moe 5.5, Lode 7, Bjorkan 6; Brunstad Fet 6, Hagen 6.5, Konradsen 6.5 ; Solbakken 7, Botheim 7, Pellegrino 6 .

SUBENTRATI: Vetlesen S.V; Mugisha S.V.

Allenatore Kjetil Knutsen: 6.5.

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Roma-Bodo/Glimt, la moviola della partita: Papapetrou bocciato in toto

Anastasios Papapetrou
Anastasios Papapetrou ha diretto Roma-Bodo/Glimt di Conference League (Foto: YouTube)

Arbitro Anastasios Papapetrou 3: Orribile e presuntuoso l’arbitraggio del greco, che sbaglia l’impossibile. Due falli di mano in area di rigore del Bodo/Glimt nella ripresa, con il braccio dei due giocatori colpevolmente largo e con la palla che arriva da lontano, non vengono ravvisati dall’ellenico e, di conseguenza, non vengono puniti con altrettanti calci di rigore. Dubbi anche sulla posizione di Ibanez al momento del gol, convalidato solo grazie alla gol line technology. Tanti i gialli mancanti all’indirizzo dei norvegesi, così come falli non fischiati a favore della Roma.

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Lorenzo Sambucci