José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa in vista dell’Hellas Verona: “Non sappiamo se giocheranno come con Juric, ma abbiamo lavorato anche su questo. Spero di recuperare Vina e Mkhitaryan

Mourinho
José Mourinho in conferenza stampa pre Hellas Verona-Roma (Foto: Lorenzo Sambucci)

LIVE DA TRIGORIA IL NOSTRO INVIATO LORENZO SAMBUCCI – Buon pomeriggio dal Centro Sportivo Fulvio Bernardini in Trigoria, dove José Mourinho ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di Serie A tra Hellas Verona e Roma domani alle ore 18:00 presso lo Stadio Bentegodi. Queste le parole del tecnico giallorosso:

Torniamo sulla sua insoddisfazione post CSKA Sofia. Questo per lei significa che c’è una parte della squadra che ha recepito le sue filosofie di calcio e altri no?
No, è stata una partita. Sarebbe troppo facile dire per me che con il 5-1 siamo stati perfetti. Tutte le partite le analizziamo se abbiamo fatto bene o meno e i problemi avuti. In quel senso penso che abbiamo le condizioni per fare meglio. Non il risultato, che non mi aspettavo, ma dal punto di vista della qualità di gioco e della performance difensiva. Inizio partita e secondo tempo loro hanno avuto momenti di controllo.

La Roma non riesce a ottenere risultati sullo stadio da 10 anni. Vuole mandare un messaggio al futuro sindaco?
Io sono allenatore e faccio quello che mi piace fare e amo fare da anni e non voglio essere nulla di più di questo. Un allenatore importante per la società, per il club e per i tifosi ma un allenatore. Certo avere uno stadio aiuta ad avere tante cose positive per una società. Ho letto con soddisfazione quello che la signora Raggi dice della Roma e principalmente ai proprietari. Si sente rispetto e si vedrà in futuro. Io sono un allenatore e al momento non ho da dire molto di più.

Come stanno Mkhitaryan e Vina? L’ha soddisfatta Ibanez da terzino? Cosa sta succedendo a Villar, che sembra aver perso anche entusiasmo…
A me non fa capire molto bene. È successo anche prima del Sassuolo e non abbiamo ancora parlato del Verona. Cercate qualcosa che non è di una press conference pre partita ma di post partita. Io pensavo di parlare della prossima partita e meno di queste cose. Vina e Mkhitaryan hanno due piccoli problemi, ma piccoli, e con la qualità della gente del reparto medico, che hanno qualità tremenda, penso che posso aspettarmi cose positive e per questa ragione sono ancora nell’aspettativa di avere i giocatori disponibili. La domanda su Villar non la capisco, perché la domanda? Perché era titolare l’anno scorso e quest’anno non lo fa? Paulo aveva opzioni e visione di calcio diverse dalla mia. Il prossimo allenatore anche sarà diverso. Qualche giocatore titolare con me sarà in panchina con il prossimo, non lo so. Il problema di Villar è che Cristante e Veretout stanno giocando molto bene. Parlare di titolare o non titolare non è nel nostro modo di stare qui dentro, non ha un senso molto profondo. Abbiamo cambiato tanti giocatori contro il CSKA Sofia perché ci fidiamo molto. Ibanez non è un terzino che può giocare alto e arrivare al cross. Può fare una posizione in emergenza e con una prospettiva difensiva, ma non è e non sarà mai un terzino.

Che Verona si aspetterà domani? Il fatto che vengano esonerati allenatori dopo poche giornate? Colpa dei presidenti che danno poco tempo?
A me non piace parlare delle cose altrui. Sono loro che devono spiegare le ragioni per cui hanno deciso così. Mi dispiace tanto per i due colleghi esonerati così presto. Ma il perché c’è la decisione non lo so e non è roba mia. Non posso dire molto. Sono contento che torna Mazzarri. Abbiamo giocato insieme in Italia e in Inghilterra. Se Tudor cercava un’opportunità l’ha trovata e sono felice. Mi dispiace per Eusebio e Semplici e spero tornino al più presto.

Volevo chiedere del suo staff. Può essere un segreto del suo successo il fatto di avere uno staff spesso giovane, come Sacramento, e collaboratori stimolanti e aggiornati?
Guarda, la verità è che quando ho iniziato come allenatore, oggi non c’è nessuno di quel primo staff tecnico. Ma per tanti anni siamo stati gli stessi. Oggi ho un collaboratore del Real Madrid dal 2010. Tutti gli altri li ho cambiati per ragioni diverse. A volte sono loro a cercare diverse strade di carriera, altre volte sono io che prendo persone di qualità diversa e adatte per un certo club. Qui ho preso due preparatori atletici, uno per la squadra e uno per il recupero e l’individualità. Sono arrivato con 4 e oggi siamo 16, perché la gente di qualità che era qui, aperta a imparare a lavorare con me, analisti, recupero e sport science, sono qui con me. Sono arrivato con una piccola Hyundai con 4 collaboratori e oggi per ogni partita abbiamo con il pullman, e questo staff diventerà di qualcun altro dopo di me, di qualità, che possa andare avanti anche dopo di me. Festeggiamo insieme. Quando arriverà il momento negativo saremo insieme ancora di più. Mi piace lavorare con gente giovane di età, che pensa, analizza e pensa 24 ore. Ci chiamiamo da casa alle 11, a mezzanotte. Mi piace che sia gente che sta nel calcio con passione come succede con chi sta con me.

Ha mai pensato ad adottare una difesa a 3? Ha mai preso in considerazione il reintegro di Santon?
No, ho pensato a Tripi che sarà integrato con noi domani. Lui ha fatto 3 stagioni con noi, ha lavorato più di un mese con noi e ha imparato il nostro modo di pensare. E’ intelligente e sa giocare in difesa e a centrocampo. Ha un cuore super romanista e intelligente per poter giocare. Non penso al reintegro di nessuno che non è con noi. Possiamo giocare a 3 o a 4, non lo abbiamo ancora fatto ma non lo faremo stavolta. E’ una situazione aperta. Molte squadre giocano a tre in Serie A e potremmo pensare a vincere la partita a giocare così in futuro.

Quanto conta nel suo gioco l’aggressività degli attaccanti sui difensori? Può essere una chiave?
Dipende, se è una situazione di gioco dove vogliamo pressare alto, non si può giocare con linea alta senza aggredire. Se la strategia di gioco è giocare più bassi, così no. Abbiamo provato a pressare alto in casa e con la Salernitana. La partita di domani ha una difficoltà in più oltre alla qualità dei giocatori. La difficoltà extra è un nuovo allenatore di cui non abbiamo referenze per poter pensare a che tipo di gioco fare. Possiamo guardare al suo passato. Proverà a ripetere o cambiare i suoi principi, anche perché ha giocatori diversi rispetto a prima. E’ una difficoltà extra per noi e non possiamo immaginare che tipo di gioco proporranno.

Borja Mayoral: il ragazzo ha giocato solo 16 minuti. Cosa manca allo spagnolo per rientrare nelle gerarchie?
Che la FIFA non ci fa giocare in 12 (ride, ndr). E’ un modo scherzoso di rispondere. Non gli manca nulla. E’ un bravo giocatore, un bravo ragazzo, lavora tantissimo. Ha giocato solo 16 minuti e per come lavora dobbiamo ringraziarlo e dire che è un fantastico professionista. Sarà importante per lui e mi piace più di due mesi fa. Sta molto bene, così come Tammy. Possiamo giocare con due punte. Contro il Sassuolo negli ultimi 20 minuti abbiamo giocato a 2 punte e non è possibile farlo senza avere un terzo in panchina. E’ freddo davanti alla porta. Mi piace, però, mi piace Shomurodov e Abraham. Però lui vuole di più e arriverà, sarà molto utile per me.

Ha parlato di Tudor. Analizzando la sua Udinese, lui si orientava sull’uomo a tutto campo. Come si affrontano queste squadre?
Abbiamo pensato a questa possibilità. Se è una rottura totale con il passato della squadra, lui è arrivato da 4 giorni ed è difficile cambiare la dinamica. La squadra con Juric giocava in modo simile e per questo, magari, ma c’è sempre il magari, loro fanno la stessa cosa. E’ difficile giocare contro squadre così. Ieri si è visto il Sassuolo in crisi contro il Torino. E’ una proposta diversa di calcio, altrettanto valida. Se è così sarà difficile ovviamente, ma abbiamo lavorato un po’ pensando anche a questa possibilità. Loro sono bravi anche in uscita e con i terzini, facendo arrivare la palla in profondità e in zona pericolosa. Zero punti in tre partite? Potevano farli con Inter e Bologna e finirà tranquillamente in classifica.

Termina qui la conferenza stampa di Mourinho.

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Lorenzo Sambucci