Marco Cassetti, ex giocatore della Roma e attualmente sotto contratto con il Como, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a “Roma Talk Radio” intervenendo nel corso della trasmissione “Fame Da Lupi”, andata in onda martedì 19 maggio 2015.
Buongiorno Marco, è un enorme piacere averti in collegamento con noi. Desidero subito girarti la domanda di un nostro ascoltatore, la cui risposta credo sia ovvia: qual è il ricordo più intenso della tua esperienza romana?
“Buongiorno a voi. Ovviamente il ricordo più intenso è quello del mio gol nel derby del 2009. Quella del 2009/2010 è stata una stagione particolare, abbiamo sfiorato la realizzazione di un’enorme impresa quale la vittoria dello scudetto. Ci siamo andati vicino più di una volta, purtroppo senza vincere”.
La Roma di Spalletti aveva buoni singoli, non però del livello di quelli di altre squadre più blasonate. D’altra parte avevate dalla vostra uno spirito di squadra invidiabile…
“L’organizzazione di gioco di Spalletti era eccezionale, mi fa piacere dire che quel gruppo era una vera e propria famiglia. All’interno del nostro spogliatoio non c’erano clan, come spesso accade in molte squadre, ma al contrario eravamo tutti amici. Tra brasiliani, italiani e argentini eravamo un tutt’uno, e questo è stato possibile perché eravamo dei ragazzi intelligenti, determinati e uniti dalla volontà di raggiungere un medesimo obiettivo”.
Quali credi che siano le differenze tra la Roma di Spalletti e quella attuale?
“Non so se la Roma di Garcia abbia o meno lo stesso spirito di gruppo che c’era tra noi, bisognerebbe far parte dello spogliatoio per saperlo. Penso che sulla carta, presi individualmente, i giocatori attuali siano tecnicamente superiori a quelli della Roma spallettiana”.
Cosa pensi sia cambiato, invece, tra la prima Roma di Garcia e quella di quest’anno?
“Va detto che quest’anno i giallorossi hanno avuto molta sfortuna, non so quali possano essere gli ingredienti giusti per poter rivedere la Roma straripante della passata stagione. Credo che l’anno prossimo la Roma sarà colma di voglia di rivalsa per come sono andate le cose in questi mesi, a fine agosto i giocatori ma anche tutti noi pensavamo che la Roma avrebbe lottato per lo scudetto. Purtroppo così non è stato, adesso però prendiamoci questo secondo posto!”
Non ho potuto far meno di notare che hai usato la seconda persona plurale mentre parlavi del raggiungimento del secondo posto, mi fa molto piacere sapere come tu sia rimasto legato alla Roma.
“Sono molto attaccato ai colori giallorossi e ai propri tifosi, d’altronde qui ho passato sei anni stupendi, durante i quali ho legato con tante persone. Sono molto affezionato anche alla città, tanto da esserci rimasto a vivere anche dopo il termine del contratto con la Roma”.
Con la Roma hai raggiunto livelli top, però se non sbaglio sei anche stato il primo giocatore del Lecce ad essere convocato in Nazionale, tutto ciò a conferma delle tue doti.
“Si, è vero. Il Lecce è stata una buona piazza per farmi conoscere, con la Roma poi ho raggiunto gli ambiti palcoscenici della Champions League, quelli del calcio che conta davvero”.
“Innanzitutto complimenti a lui per aver raggiunto la finale di Champions. Quando è venuto alla Roma mi ha cambiato di ruolo, mi ha adattato a difensore centrale. La sua opinione era che mi vedeva meglio in quella posizione, nonostante avessi giocato per anni da terzino. A me, sinceramente, quella situazione non andava giù, non mi ci vedevo da centrale e poi per poter giocare dovevo vincere la concorrenza con giocatori di maggiore esperienza, quali Juan, Burdisso ed Heinze, mentre a coprire il ruolo di laterale destro c’era il solo Rosi. Secondo me il calcio che ha voluto proporre non era adatto al calcio italiano, ma più a quello spagnolo, e infatti al Barcellona, a parte i fuoriclasse che ha in rosa, sta ottenendo grandi risultati. Andando oltre a queste divergenze, di Luis Enrique non posso che parlarne bene, è una persona schietta e sincera”.
Parlando di attualità, cosa ne pensi dello spostamento del derby?
“Erano uscite delle voci riguardo ad un possibile posticipo di data, poi ieri è arrivata la conferma. A parte tutto, secondo me cambia poco e l’unica cosa che conterà sarà il risultato, i giocatori questo lo sanno”.
Adesso sei al Como, come procede la tua avventura?
“Sta andando bene, qualche giorno fa abbiamo battuto il Benevento ai quarti di finale dei playoff di Lega Pro e domenica prossima andremo ad affrontare il Matera in semifinale. A questo proposito, lo spostamento di data del derby a lunedì per me è una cosa positiva, così avrò modo di poterlo vedere (risata)”.
Siamo arrivati al termine del tuo intervento, siamo molto contenti di aver avuto modo di parlare con te. Magari salutiamoci con un “forza Roma”…
“Ciao ragazzi, forza Roma!”
Esclusiva realizzata da Marco Minotti e redatta da Gian Andrea Noto
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